In vista del nuovo anno scolastico, molte lavoratrici del settore pubblico e privato – in particolare nel mondo della scuola – hanno richiesto consulenza per capire se sarà ancora possibile accedere alla pensione anticipata tramite la cosiddetta Opzione Donna. La domanda è particolarmente ricorrente tra le insegnanti che valutano un possibile pensionamento nei prossimi mesi.
Ricordiamo che l’Opzione Donna è una misura soggetta a proroghe annuali, stabilite di volta in volta dalla Legge di Bilancio. Ad oggi, quindi, non è possibile fare previsioni certe sulla sua conferma o modifica per il 2026. La situazione resta in attesa di indicazioni ufficiali da parte del Governo.
Attualmente, con la proroga valida per il 2025, possono accedere all’Opzione Donna le lavoratrici dipendenti o autonome che abbiano compiuto 61 anni di età entro il 31 dicembre 2024, con almeno 35 anni di contributi. È prevista una riduzione dell’età anagrafica di un anno per ciascun figlio, fino a un massimo di due anni.
È fondamentale tenere presente che questa opzione comporta il ricalcolo interamente contributivo della pensione, con una conseguente riduzione dell’importo anche del 30-35% rispetto al calcolo misto. Per questo motivo, molte lavoratrici hanno richiesto consulenza personalizzata per valutare attentamente vantaggi e svantaggi economici prima di fare una scelta definitiva.
Nel comparto scuola, dove la percentuale di insegnanti donne è particolarmente alta, l’interesse per questa misura resta elevato. Tuttavia, è importante basarsi su fonti ufficiali e affidarsi a servizi di consulenza previdenziale per prendere decisioni consapevoli.
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