L’assegnazione dei docenti alle classi è un atto di competenza del Dirigente Scolastico, che lo compie nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal Collegio dei Docenti e approvati dal Consiglio d’Istituto.
1. Determinazione dell’Organico dell’Autonomia e Formazione delle Classi
- Organico di Diritto e Organico di Fatto: In primavera, il Ministero dell’Istruzione definisce l’organico di diritto di ogni scuola (il numero di posti cattedra necessari in base al numero di alunni e classi previste). Successivamente, in estate e all’inizio dell’anno scolastico, si definisce l’organico di fatto, che tiene conto di eventuali classi in più, sdoppiamenti, o necessità di potenziamento.
- Formazione delle Classi: Il Dirigente Scolastico, in base al numero di iscrizioni e ai criteri ministeriali, procede alla formazione delle classi per l’anno scolastico successivo.
2. Definizione dei Criteri di Assegnazione (a cura del Collegio Docenti e Consiglio d’Istituto)
Questa è la fase più importante per garantire trasparenza e imparzialità.
- Proposta del Collegio Docenti: Il Collegio Docenti (o una commissione interna delegata) elabora e propone i criteri generali per l’assegnazione dei docenti alle classi. Questi criteri devono essere approvati a maggioranza.
- Approvazione del Consiglio d’Istituto: I criteri proposti dal Collegio Docenti vengono poi sottoposti all’approvazione del Consiglio d’Istituto, che li delibera.
3. Proposta di Assegnazione (a cura del Dirigente Scolastico)
- Sulla base dei criteri stabiliti, il Dirigente Scolastico elabora una proposta di assegnazione delle cattedre e delle ore di insegnamento alle classi.
- In questa fase, il Dirigente può consultare i Dipartimenti disciplinari e/o le Funzioni Strumentali per il PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) o per le aree specifiche (es. sostegno, orientamento), per avere pareri tecnici e didattici.
4. Assegnazione Definitiva (a cura del Dirigente Scolastico)
- Il Dirigente Scolastico, avvalendosi dei criteri e delle consultazioni, adotta l’atto di assegnazione definitiva dei docenti alle classi e alle attività didattiche.
- Questa decisione è di sua competenza esclusiva, in quanto responsabile della gestione complessiva e dell’organizzazione didattica della scuola (rif. D.Lgs. 165/2001 e Legge 107/2015).
- Trasparenza: Sebbene sia una decisione del Dirigente, è prassi comune e caldamente raccomandata che le assegnazioni vengano comunicate e motivate al Collegio Docenti, in modo da favorire un clima di collaborazione e chiarezza. Le assegnazioni devono essere formalizzate e rese note al personale interessato.
5. Eventuali Ricorsi o Chiarimenti
- In caso di contestazioni o dubbi sull’applicazione dei criteri, i docenti possono chiedere chiarimenti al Dirigente Scolastico o, in casi estremi, intraprendere azioni sindacali o legali, se ritengono che non siano state rispettate le norme o i criteri stabiliti.
Punti chiave da ricordare:
- La discrezionalità del Dirigente Scolastico nell’assegnazione è mitigata dalla necessità di attenersi ai criteri predefiniti dal Consiglio d’Istituto ed alle proposte del Collegio dei Docenti.
- La continuità didattica è un valore prioritario ma non assoluto; può essere derogata per esigenze organizzative superiori o per bilanciare la distribuzione delle competenze.
- Le preferenze dei docenti sono un elemento di cui si tiene conto, ma non hanno carattere vincolante.
Ogni scuola ha un proprio regolamento interno che può specificare ulteriormente questa procedura, ma sempre nel rispetto delle normative superiori (Leggi, CCNL).
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