Il tema delle riserve nei concorsi scolastici è spesso fonte di dubbi tra aspiranti docenti. Chi ha diritto a una riserva? Quanti posti possono essere riservati? E come si calcolano? In questo articolo ti spieghiamo in modo chiaro e sintetico tutto ciò che devi sapere, basandoci sulle normative attualmente in vigore.
📌 Cos’è una riserva di posti?
Nei concorsi pubblici, una “riserva” è una quota di posti destinata a particolari categorie protette, come persone con disabilità, militari congedati o chi ha svolto il servizio civile. I candidati con diritto a riserva accedono prioritariamente ai posti, anche se non rientrano tra i vincitori per merito, purché abbiano superato le prove.
🔢 Quanti posti possono essere riservati?
Un principio fondamentale è quello previsto dal DPR 487/1994:
Le riserve non possono superare il 50% dei posti totali messi a bando.
Questo limite è invalicabile. Se la somma delle varie percentuali supera il 50%, l’amministrazione dovrà riparametrare le riserve nel rispetto della legge.
🧩 Le principali tipologie di riserva
Ecco le categorie che possono beneficiare di una riserva e le rispettive percentuali:
1. ✅ Categorie protette (Legge 68/1999)
7%: persone con disabilità con invalidità pari o superiore al 46% (riserva N)
1%: orfani, vedove e categorie equiparate (riserva M)
Prima di assegnare questi posti, si verifica se le quote previste sono già coperte nell’organico a tempo indeterminato. Se sono già sature, non si applica la riserva.
2. 👩🦯 Docenti non vedenti (art. 61 Legge 270/1982)
È prevista una riserva provinciale del 2%, comunque almeno 2 posti l’anno.
3. 🎖️ Militari volontari congedati (artt. 678 e 1014 del D.lgs. 66/2010)
30% dei posti riservati, solo se i posti disponibili sono almeno 4.
Si arrotonda sempre per difetto (es. su 5 posti → 1 riservato, su 3 → nessuno).
4. 🤝 Operatori del Servizio Civile Universale (DL 44/2023 convertito in Legge 74/2023)
15% dei posti riservati a chi ha completato il servizio civile senza demerito.
5. 🧑🏫 Docenti con 3 anni di servizio (DL 44/2023, art. 59, comma 10-bis)
30% dei posti riservati a chi ha almeno 3 anni di servizio, di cui uno nella classe di concorso per cui partecipa. Valgono gli stessi limiti: minimo 4 posti a bando e arrotondamento per difetto.
⚖️ Ordine di priorità tra le riserve
Se ci sono più tipologie di riserva applicabili, l’assegnazione dei posti segue quest’ordine:
Categorie protette (Legge 68/1999)
Militari congedati
Servizio Civile Universale
📐 Come si applicano le riserve: aspetti pratici
🔄 Arrotondamento
Le percentuali si applicano con arrotondamento per difetto.
Esempio: 30% su 10 posti = 3.
30% su 3 posti = 0 (nessuna riserva applicata).
🥇 Merito prima della riserva
Se un candidato riservista vince per merito, non consuma un posto riservato. La riserva si attiva solo se non rientrerebbe tra i vincitori senza riserva, ma ha comunque diritto a un posto.
⛔ Raggiunto il 50%? Si taglia
Se la somma delle riserve supera il 50%, l’amministrazione deve rimodulare le percentuali per rimanere entro il tetto massimo, nel rispetto dell’ordine di priorità.
↩️ Rinunce e scorrimenti
Se un vincitore (di merito o riserva) rinuncia, il posto viene rimpiazzato da un altro candidato della stessa categoria (merito o riserva, a seconda dei casi).
🧮 Esempio pratico
Immagina un concorso con 100 posti a bando.
Il massimo riservabile è il 50%, cioè 50 posti.
Le riserve previste sarebbero:
30 posti → Militari
15 posti → Servizio Civile
7 posti → Disabili
1 posto → Orfani/vedove
30 posti → Docenti con 3 anni di servizio
Totale: 83 posti riservati, ma sono troppi.
Quindi si ricalcolano le percentuali in modo proporzionale, fino a rientrare nel tetto del 50%, rispettando l’ordine di priorità.
📝 Conclusione
Il sistema delle riserve nei concorsi scolastici è articolato, ma risponde a criteri ben precisi e a un equilibrio tra tutela e merito. Conoscere questi meccanismi ti permette di:
Capire se puoi usufruire di una riserva
Valutare le tue possibilità in un concorso
Leggere correttamente un bando
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