L’assegnazione dei docenti alle classi è un processo regolato da criteri generali stabiliti dal Consiglio di Istituto e dal Collegio dei Docenti, con la decisione finale spettante al Dirigente Scolastico. Il Dirigente, nella sua autonomia decisionale, deve tener conto delle proposte degli organi collegiali e delle esigenze didattiche della scuola, motivando eventuali decisioni difformi.
Ecco i passaggi chiave del processo:
- Definizione dei criteri:
Il Consiglio di Istituto stabilisce i criteri generali per l’assegnazione dei docenti, tenendo conto di vari fattori, come la continuità didattica, le competenze specifiche dei docenti, le esigenze degli studenti e le caratteristiche della scuola. Il Collegio dei Docenti, a sua volta, formula proposte specifiche sui criteri e sull’assegnazione dei docenti alle classi. - Presentazione delle richieste:
I docenti possono esprimere le loro preferenze per l’assegnazione alle classi, indicando le classi o i plessi di interesse, spesso tramite apposita modulistica. - Decisione del Dirigente:
Il Dirigente Scolastico, sulla base dei criteri stabiliti e delle proposte degli organi collegiali, procede all’assegnazione definitiva dei docenti alle classi. - Motivazione delle scelte:
Se il Dirigente discosta dalle proposte del Collegio dei Docenti o dai criteri stabiliti, deve motivare adeguatamente le sue decisioni, spiegando le ragioni che lo hanno portato a scelte diverse. - Continuità didattica:
La continuità didattica, ovvero la possibilità per i docenti di seguire le stesse classi negli anni successivi, è spesso un criterio prioritario, ma non l’unico, e può essere oggetto di contrattazione d’istituto.
In sintesi, l’assegnazione dei docenti alle classi è un processo complesso che coinvolge diversi attori e criteri, con l’obiettivo di garantire un’organizzazione efficiente e un’efficace offerta formativa, nel rispetto dei principi di trasparenza e legalità.
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